Il decreto del Presidente della Repubblica n. 74 del 16 aprile 2013 stabilisce la normativa nazionale per il riscaldamento condominiale in Italia. Il territorio nazionale è suddiviso in sei zone climatiche distinte, dalla A alla F, ciascuna con periodi e orari specifici per l’utilizzo degli impianti termici.
La stagione 2024-25 conferma il calendario tradizionale senza modifiche. Gli orari del riscaldamento condominiale presentano variazioni significative tra le zone: la Zona A consente 6 ore giornaliere dal 1° dicembre al 15 marzo, la Zona B 8 ore dal 1° dicembre al 31 marzo [-2], mentre la Zona E arriva a 14 ore giornaliere dal 15 ottobre al 15 aprile. La Zona F non presenta limitazioni di sorta [-2].
Amministratori e residenti devono conoscere la classificazione delle principali città italiane. Roma rientra nella Zona D con riscaldamento dal 1° novembre al 15 aprile per 12 ore quotidiane. Milano, Torino, Bologna e Venezia appartengono alla Zona E, beneficiando di un periodo di accensione più ampio. Le autorità locali mantengono la facoltà di modificare questi parametri in presenza di condizioni climatiche straordinarie.
Il governo italiano ha ripristinato le disposizioni standard per il riscaldamento condominiale dalla stagione 2024-2025. Due inverni di misure straordinarie sono terminati con l’abbandono delle limitazioni introdotte durante la crisi energetica del 2022-2023, quando il Piano nazionale di contenimento dei consumi aveva imposto restrizioni eccezionali sui consumi di gas.
Le misure emergenziali avevano ridotto di 1°C le temperature interne: da 20°C a 19°C per le abitazioni e da 18°C a 17°C per aziende e industrie, mantenendo 2°C di tolleranza. Il periodo di accensione degli impianti risultava accorciato di 15 giorni complessivi e la durata giornaliera ridotta di un’ora.
Il Ministero ha confermato che il DPR 74/2013 torna ad essere pienamente applicato, ristabilendo le temperature standard: 20°C (+2°C di tolleranza) per tutti gli edifici residenziali e 18°C (+2°C di tolleranza) per edifici adibiti ad attività industriali e artigianali.
Le autorità locali conservano la facoltà di intervenire su queste disposizioni. L’articolo 5 del DPR 74/2013 consente ai sindaci di ampliare o ridurre i periodi di esercizio e la durata giornaliera di attivazione degli impianti termici quando sussistano comprovate esigenze climatiche. L’ordinanza n. 124 del 30.10.2024 del Sindaco di Roma rappresenta un esempio recente: disciplina periodo, orari e temperature per tutti gli impianti di riscaldamento sul territorio capitolino.
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Il Ministero conferma il calendario dettagliato per il riscaldamento condominiale 2025, mantenendo la classificazione del DPR n. 74/2013. La suddivisione nazionale prevede periodi e durate specifiche per ogni area geografica.
Gli impianti di riscaldamento condominiale seguiranno questo programma ministeriale per la stagione 2025:
La classificazione si basa sui “Gradi Giorno” stabiliti dal DPR n. 412 del 26/08/1993 per ottimizzare i consumi energetici. La Valle d’Aosta presenta una situazione particolare: la maggior parte dei comuni appartiene alla zona F, mentre solo alcuni centri della valle centrale da Pont-Saint-Martin a Villeneuve rientrano nella zona E.
Gli amministratori condominiali devono rispettare scrupolosamente queste disposizioni ministeriali per evitare sanzioni e garantire la conformità normativa degli impianti termici.
Il sistema normativo italiano garantisce flessibilità nell’applicazione delle regole condominiali. Le autorità comunali possono autorizzare l’accensione degli impianti termici anche oltre i periodi stabiliti dal decreto, quando le condizioni climatiche lo richiedano.
Il DPR n. 74/2013 consente l’attivazione degli impianti al di fuori del periodo ordinario con durata giornaliera ridotta a metà delle ore consentite. Nella zona E, ad esempio, il riscaldamento condominiale può funzionare per massimo 7 ore giornaliere invece delle 14 standard.
Numerosi sindaci hanno già utilizzato questa facoltà nell’autunno 2024. Bolzano ha autorizzato l’accensione anticipata dal 4 ottobre 2024 per temperature sotto le medie stagionali. Alba ha seguito con l’anticipazione al 9 ottobre 2024.
Strutture speciali come ospedali, cliniche, case di cura, scuole materne, asili nido, piscine, saune e rappresentanze diplomatiche non sottostanno a queste limitazioni. I sindaci mantengono inoltre la facoltà di modificare le temperature massime in situazioni climatiche straordinarie.
Per i condomini con impianti centralizzati, la richiesta di deroga passa attraverso l’amministratore, che valuta la fattibilità dell’anticipazione con il consiglio condominiale.
La normativa italiana per il riscaldamento condominiale presenta un sistema articolato che richiede competenze specifiche nella gestione degli impianti termici. Gli amministratori condominiali e i tecnici specializzati devono padroneggiare le diverse classificazioni climatiche per garantire il rispetto delle disposizioni ministeriali.
Il ritorno alle regole ordinarie dopo le restrizioni energetiche segna una fase di stabilità normativa. La flessibilità prevista per le autorità comunali dimostra l’adattabilità del sistema alle condizioni climatiche locali, mantenendo l’equilibrio tra comfort abitativo e efficienza energetica.
La pianificazione stagionale degli impianti termici richiede attenzione particolare ai calendari ministeriali e alle possibili ordinanze comunali. Ospedali, scuole materne, asili nido e strutture sanitarie beneficiano di esenzioni specifiche che testimoniano la sensibilità del legislatore verso le esigenze essenziali.
Gli impianti di riscaldamento centralizzato necessitano di coordinamento tra amministratori e consigli condominiali, specialmente per le richieste di deroga in caso di condizioni climatiche straordinarie. La conoscenza precisa delle zone climatiche e dei relativi parametri costituisce uno strumento professionale indispensabile per la corretta gestione termica degli edifici condominiali.
Il governo italiano ha ripristinato le regole ordinarie per il riscaldamento condominiale 2025, abbandonando le misure di emergenza energetica degli ultimi due anni. Ecco i punti essenziali che amministratori e condomini devono conoscere:
• Zone climatiche definitive: L’Italia è divisa in 6 zone (A-F) con periodi diversi – dalla Zona A (6 ore dal 1° dicembre) alla Zona F (senza limitazioni)
• Temperature standard ripristinate: Ritorno a 20°C per edifici residenziali e 18°C per industriali, entrambe con 2°C di tolleranza
• Calendario ministeriale confermato: Milano e Nord Italia (Zona E) dal 15 ottobre al 15 aprile per 14 ore; Roma (Zona D) dal 1° novembre al 15 aprile per 12 ore
• Deroghe comunali possibili: I sindaci possono autorizzare accensioni anticipate in caso di freddo anomalo, con orari ridotti a metà delle ore ordinarie
• Strutture speciali esentate: Ospedali, scuole materne, asili nido e piscine non seguono le limitazioni standard per garantire comfort e sicurezza
La conoscenza precisa di queste regole è fondamentale per evitare sanzioni e gestire efficacemente gli impianti termici condominiali durante l’inverno 2025.
Q1. Quali sono le principali novità per il riscaldamento condominiale nel 2025?
Il governo ha ripristinato le regole ordinarie, abbandonando le misure di emergenza energetica. Le temperature standard sono tornate a 20°C per edifici residenziali e 18°C per quelli industriali, con 2°C di tolleranza. Il calendario ministeriale per le diverse zone climatiche è stato confermato.
Q2. Come sono suddivise le zone climatiche in Italia per il riscaldamento?
L’Italia è divisa in 6 zone climatiche, dalla A alla F. Ogni zona ha periodi e orari specifici per l’accensione del riscaldamento. Ad esempio, la Zona E (che include Milano e gran parte del Nord) prevede il riscaldamento dal 15 ottobre al 15 aprile per 14 ore giornaliere.
Q3. È possibile ottenere deroghe per l’accensione anticipata del riscaldamento?
Sì, in caso di freddo anomalo, i sindaci possono autorizzare l’accensione anticipata degli impianti. In questi casi, la durata giornaliera è limitata a metà delle ore normalmente consentite per quella zona climatica.
Q4. Ci sono strutture esenti dalle limitazioni sul riscaldamento?
Alcune strutture come ospedali, scuole materne, asili nido e piscine non sono soggette alle limitazioni standard. Questo per garantire il necessario comfort e la sicurezza degli utenti in questi ambienti particolari.
Q5. Quando si spegne il riscaldamento condominiale nel 2025?
Le date di spegnimento variano a seconda della zona climatica. Per la maggior parte delle zone, lo spegnimento è previsto tra il 15 marzo e il 15 aprile 2025. Tuttavia, nella Zona F (aree montane) non ci sono limitazioni e il riscaldamento può rimanere acceso tutto l’anno se necessario.